La Polinesia Francese raggruppa 118 isole disseminate tra l'Australia e la California, su una superficie vasta quasi quanto l’Europa occidentale, un vero e proprio continente per la maggior parte sommerso, le cui terre emerse coprono una superficie di soli 3500 km2 (poco più della Valle d'Aosta) a formare cinque arcipelaghi: le Isole della Società, comprendenti Tahiti con la capitale Papeete, l’arcipelago delle Isole Tuamotu, le Isole Marchesi e gli arcipelaghi delle Isole Gambier e Australi. Questi diversi arcipelaghi si differenziano in base ad aree geologiche e culturali distinte.
Questi aricpelaghi occupano uno spazio strategico nel cuore del Pacifico del Sud, grazie a infrastrutture moderne e ai collegamenti aerei settimanali, e perfino quotidiani, che raggiungono tutti i continenti. La Polinesia Francese appartiene all’area culturale denominata “triangolo polinesiano”, le cui estremità coincidono con l’Isola di Pasqua, la Nuova Zelanda e le isole Hawaii. Vi sono in Polinesia Francese due tipi di isole: le isole alte caratterizzate da rilievi montagnosi (Isole della Società, Marchesi, Australi e Gambier) e le isole basse o atolli, vale a dire lagune interamente circondate da formazioni coralline (Tuamotu).
Le principali Isole della Società sono Tahiti, Moorea e Bora Bora, poi vi sono le isole di Raiatea e Tahaa, racchiuse nella stessa meravigliosa laguna, Huahine, la piccola e deliziosa Maupiti, quindi gli isolotti Maiao e Mehetia e, infine, l’atollo Tetiaroa (di proprietà privata). A parte quest'ultimo, tutte le Isole della Società sono costituite da montagne emergenti dal mare e circondate da barriere coralline che racchiudono la laguna interna. Le diverse profondità delle acque determinano intense sfumature di azzurro, verde e blu. Le barriere coralline sono attraversate da canali (passe) che mettono in comunicazione le lagune con l'oceano. Le isole maggiori sono caratterizzate per la maggior parte da antichi crateri vulcanici, vette appuntite, imponenti crinali frastagliati e altopiani.
Le isole basse denominate Tuamotu sono in realtà atolli, cioè barriere coralline molto antiche che circondano un'isola principale ormai interamente sprofondata. I sedimenti depositati su tali barriere hanno portato alla crescita di vegetazione dando origine a isolotti (motu). I motu di corallo o sabbia non superano i 6 metri di altezza e sono separati tra loro da canali (hoa). In genere tutti gli atolli hanno uno o anche due hoa di profondità sufficiente a permettere il passaggio delle imbarcazioni da diporto e anche delle piccole navi che garantiscono i collegamenti di questi atolli con il resto del mondo e il rifornimento di merci e generi alimentari.
Sospesi tra cielo e mare, gli atolli delle isole Tuamotu sono oggi sinonimo di evasione e paesaggi paradisiaci. E questo sono in realtà per tutti quei visitatori alla ricerca della bellezza e dell'unicità. Tra gli atolli principali dell'arcipelago:
Rangiroa è uno degli atolli più grandi del mondo e la sua laguna (1640 kmq) è un vero e proprio mare interno che potrebbe contenere tutta l'isola di Tahiti. Il villaggio principale, Avatoru, si trova in posizione ottima per le immersioni, in quanto si estende tra le due passe principali dell'atollo ed è quindi prossimo a spettacolari siti marini tra i più ricchi di tutta la Polinesia Francese e del mondo. La laguna è circondata da una catena sconfinata di isolotti coperti di vegetazione tropicale che si specchia in acque trasparenti o turchesi tra le più belle del mondo, offrendo panorami incantevoli dai colori abbacinanti. Tra i siti più pregevoli: la famosa Laguna Blu, lo straordinario Banco di coralli (Ile aux Récifs) e le spiagge di corallo dalle sfumature rosa.
Fakarava, a 488 km a nord-est di Tahiti, è un atollo di grandissime dimensioni (il secondo dell’arcipelago delle isole Tuamotu):60 km di lunghezza e 25 di larghezza. La gran parte della popolazione (800 abitanti) vive nel villaggio di Rotoava, a 4 km dall’aeroporto che collega l’atollo con l’isola di Tahiti e con altri atolli abitati dell’arcipelago. Una piccola minoranza si è stabilita nel villaggio di Tetamanu all’estremo sud dell’isola. La vita quotidiana di questi luoghi è organizzata intorno alla laguna e ai suoi fondali marini estremamente ricchi. Dal 2006, insieme ad altri sei atolli vicini, l’area di Fakarava è stata dichiarata dall’UNESCO riserva della biosfera, per via del suo ecosistema particolarmente vario e pregevole, costituito da una fauna e da una flora la cui abbondanza è pari alla rarità delle specie che ne fanno parte. Una designazione che si inserisce nell’ambito di un progetto internazionale di sviluppo durevole teso a conciliare, in cooperazione con le popolazioni locali, la preservazione della natura e lo sviluppo economico e sociale.
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